L’aiuola per le acidofile.

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Io l’ho ideata, pensata e progettata perchè sono particolarmente intelligente. Ma per la parte esecutiva mi sono affidato alle Truppe Motorizzate Rumene. Il titolare è brillante, capisce le cose al volo, le esegue con perizia e dedizione, scrupolo. Ogni tanto però passa delle fasi di ebbrezza, me ne accorgo quando deve venire a fare dei lavori e non si presenta ma mi scrive un SMS del tipo “ogi non poso” ossia “sono riverso in casa e ci sentiamo nei prossimi giorni”.

Così adesso quando mi regalano una ortensia, camelia, azalea o rododendro, la piazzo nella sua aiuola piena di terra specifica per acidofile, all’ombra del cedro piemontese, di un acero campestre, di un platano. Sono affezionato al vaso di cemento, ex mangiatoia o abbeveratoio, trovato in quello che adesso è il soggiorno di casa, allora stalla. Nella foto la sua quasi definitiva collocazione. Per farlo muovere sui tronchi di legno bisogna essere in tre, altrimenti non si muove.

Tornando a mare nel tardo pomeriggio, traffico intenso e code sparse da Bolzaneto in poi. C’è molta gente che guida veramente alla cazzo; in questi casi in mezzo alla scarsa propensione a guidare adeguatamente, salta fuori anche la furbizia di saltare da una fila di macchine all’altra per guadagnare pochi minuti della loro sciocca esistenza. O tagliare prepotentemente la strada per infilarsi tra me e la macchina che mi precede. Che desolazione. Credo siano cose sempre successe, ma io sto invecchiando, divento sempre meno tollerante e la quantità di gente di poco valore mi sembra aumentata, le strade – ricettacolo di gente frustrata – sono piene e non ci sono più posti liberi, dunque alcune di queste persone meno dotate, non sapendo cosa fare, adesso ci governano. OK, questa è una uscita modestissima, madida di banalità et luogo comune.

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