Un successo. Dopo aver percorso tutti gli stadi di burocrazia delle Telecom, oppure Tim rete Fissa, parlato con tecnici di Pescara, ditte di Milano, aborigeni Australiani ed il servizio 187, quest’ultimo abitato da persone sobrie ma anche dall’altissimo contenuto alcolico, gente simpatica, antipatica, competente o caccia-balle.
Oggi un tecnico preparato e cortese ha collegato un paio di fili nel sottoscala, attivato il mio nuovo numero di telefono e portato con se un Router che sembra della Giochi Preziosi, ma per il momento funziona ed è già predisposto per il servizio fibra che arriverà nel 2025. Secondo quanto dice il sito web della Tim, il mio nuovo numero è scollegato da sei mesi. Ho allora telefonato al 187 e la tipa che mi ha risposto inizialmente non trovava il mio nome, ne’ il mio codice fiscale, ne’ il mio indirizzo e tantomeno il mio numero di telefono nuovo. Le ho detto che, tanto per cominciare, io esisto, e poi un minuto prima avevo chiamato casa e mi aveva risposto una che diceva di essere mia moglie, ne imitava benissimo la voce, pertanto assumevo che il mio numero nuovo funzionava e che, al contrario, il suo computer era di una marca clonata e con un sistema operativo obsoleto, perchè io esisto ed il mio numero è funzionante.
Alla fine ci siamo chiariti; io esisto ma solo nel mondo immaginario che segue parallelamente il corso della storia, senza mai toccarla. Nel frattempo scopro che per disdire la linea telefonica vecchia del Righi devo chiamare il 187, ma prima vestirmi come un boscimano ed intonare una canzone rituale con la quale devo azzeccare una sequenza di note tali da far attivare telefonicamente il servizio di dismissione numero telefonico, un processo che richiede due mesi di tempo e diverse droghe allucinogene per parlare la lingua dei boscimani. Altrimenti devo mandare un FAX, che non ricordo più come si fa, e meno male che non devo mandare un telex o un cablogramma o dei segnali di fumo, fumo che esce dalle mie balle.
Questi sono i cavi di rete, lato router, che collegavano le Righicam Levante e Centro. Oggi ho iniziato a smantellare il groviglio di fili e di cavi che hanno consentito per circa 12 anni alle Righicam di trasmettere le foto su Internet. Sono un reperto che penso conserverò, anzi, potrei marciarci sopra pubblicando foto del gruppo di continuità, delle canaline, delle viti ed infine creare il Mausoleo delle Righicam, farmi pagare profumatamente per accogliere i visitatori da tutto il mondo che vogliono vedere questi cimeli. Ci devo pensare.

Il Caos Sotto la scrivania del Righi
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