Qualche grado di escursione.

Nel giro di pochi giorni. Insomma da -10 a +27 e poi di nuovo a -15 in una settimana. Miriam è raffreddata, ieri ed oggi stiamo al chiuso. La inseguo per farle delle fotografie da mandare agli amici ma lei scappa dicendo che si sente un cesso raffreddato, grasso e gonfio e minaccia ritorsioni. Due voli cancellati, diverse ore in due aeroporti diversi, riprotetti alla bene & meglio ed alla fine per fare due bagni del belino in Atlantico il costo finale è stato esorbitante. E sono stato punto da chissà quali insetti sub-tropicali del cazzo e continuo a grattarmi a sangue ovunque. Almeno eravamo con degli amici cari.

Il filmato mostra, con una qualità estremamente scarsa, il rientro a Newark da Washington DC, dove eravamo arrivati da Nassau (Bahamas) dopo che il volo diretto per New York era stato cancellato. Il comandante era anziano – avrà avuto la mia età – ed alla fine si è preso un applauso dai passeggeri. Era da un po’ di tempo che non sentivo applausi dopo l’atterraggio. Una volta erano i voli delle compagnie del sud del mondo, Italia inclusa, che si concludevano con un applauso anche se le condizioni meteo fossero state perfette. Di questa vacanza quasi last minute mi ero appuntato mentalmente alcune cose da segnalare, ma me le sono dimenticate quasi tutte.

Al tender si è rotto il motore quasi subito, per fortuna tra le amenities della barca noleggiata c’era una stupida ma utile moto d’acqua con la quale si sono potuti recuperare i dispersi prima che finissero in Brasile.

Anche quest’anno mi tocca vedere dal vivo uno degli aspetti più contraddittori della specie umana.

MODE <PISTOLOTTO> ON.

Voglio dire, questi posti sono i più accoglienti del pianeta; a parte qualche uragano che occasionalmente da una sfoltita alla flora locale, c’è un clima fantastico, cibo in abbondanza. Poi sono arrivati gli uomini. Queste terre sono divise in due sezioni separate. C’è la popolazione indigena, o importata in catene, poverissima,  che vive nella spazzatura, nel degrado ambientale, nel totale disprezzo del territorio con detriti e rifiuti lungo le strade e nei campi. Poi ci sono gli investitori esteri ed i turisti che vivono nel lusso di resorts dove tutto è in ordine, pulito, curato, leccato e stirato. Questi complessi hanno un impatto pesante sul sistema locale, consumano quantità invereconde di energia e producono enormi volumi di rifiuti, in modo diverso. Morale; tutti contribuiscono alla devastazione ambientale in proporzione al proprio reddito.  Nei paesi del nord sono generalmente più ordinati e moderati, l’ambiente è rispettato, forse sono alcolizzati e depressi. Ecco il secondo teorema; tutti contribuiscono alla devastazione ambientale in proporzione alla temperatura media del posto dove vivono. Pertanto da zero a cento, l’islandese povero inquina 1, il ricco equatoriale inquina 99. Chissà quanto peso io sull’ecosistema, mi attribuisco un bel 50 e non se ne parla più.

Uno squalo nutrice, attrazione principale del bagno in queste acque. Totalmente inoffensivo, pare.

E poi c’è la questione aria condizionata. Nelle baracche lungo le strade periferiche di Nassau facilmente ci sono le parabole satellitari. Nell’albergo stellato ci sono 10 gradi centigradi. Perchè l’aria condizionata è un sintomo di opulenza, tecnologia e benessere. Una parabola ed un televisore per convincere anche il poveraccio a sprecare soldi in cazzate non si nega a nessuno, ma l’aria condizionata è solo per i benestanti. Fatto sta che nei ristoranti il clima è polare e Miriam si incazza tutte le volte. In genere cerchiamo un tavolo in funzione dalla distanza dalla temibile bocchetta che insuffla aria gelata. Il cameriere è disorientato perchè non capisce i nostri parametri di giudizio. Il cameriere di un ristorante sub-tropicale è un poveraccio che ha la fortuna di lavorare, a casa sua ha la parabola ma non il condizionatore. Se non muore di polmonite sul posto di lavoro è perchè è vietato ma anche perchè si abitua. Ossia ci si abitua a contribuire maggiormente al riscaldamento globale. Arrivati a Newark con una decina di gradi sotto zero abbiamo incrociato in aereoporto un paio di ragazzotti vestiti come se fossero in spiaggia a Southampton. Camicia di cotone, bermuda ed infradito. Secondo me sono degli esibizionisti che cercano così di prendere le distanze dagli abitanti del sud, i quali notoriamente se esposti alle rigide temperature del nord, muoiono congelati. Ce ne sono tanti di questi incuranti-del-freddo e mi stanno abbastanza sulle palle.

MODE<PISTOLOTTO>OFF

Un pesce di marca sconosciuta acquistato da un pescatore locale che lo avrà appena scongelato dal frigo di un suo amico che importa pesce della Findus.

La cucina. Un casino totale nel quale affluivano tutte le stoviglie e piatti sporchi che nessuno voleva mai lavare.

Per questa vacanza mordi e fuggi abbiamo scelto una tra le barche più economiche sul mercato,  infatti era una barca di trent’anni fa, affascinante, ma tenuta alla cazzo. Una collezione inquietante di tapulli che in mezzo al mare è come fumare in una polveriera. A bordo con noi c’era il proprietario, una cinquantina di anni, con la fidanzata ventiquattrenne. Ragazza carina a condizione che stesse muta ed imbronciata. Uno dei rari casi in cui un bel volto di donna si trasforma in una maschera da film dell’orrore quando sorride perchè dalla mascella divaricata spunta improvvisa ed inattesa una quantità enorme di denti in formazione sparsa, accompagnati da una risata ipersguaiata da incubo.

 

Una delle cose strane delle Bahamas è che tra le due file di isole che formano l’arcipelago, c’è un altopiano marino ad una decina di metri di fondo sul quale si può dare l’ancora ed essere nel mezzo del nulla. Almeno così sostiene il comandante della barca, un texano di una ottantina di anni sulle cui capacità abbiamo avuto dei dubbi.

Nelle isolette che abbiamo girato ci sono molte barche. La più piccola corrisponde alla più lussuosa che si può trovare in Liguria in un qualsiasi momento. Ossia trovarsi all’ancora tra queste navi dotate di tender di 20 metri, elicotteri ed equipaggi addestrati a West Point è come essere di fronte a Santa Margherita ma con barche tre volte più grandi. Sembra una visione truccata con Photoshop. E’ davvero una sensazione particolare.

Il capitano della barca, assunto dal proprietario ed amico del medesimo, era un tizio del Texas con un accento che sembrava venir fuori un film degli anni 60. Sordo come una campana, qualità che non credo si sposi bene con il ruolo di responsabile di un natante. I n amiostri amici, che sono tornati in Florida in barca, hanno vissuto una esperienza allucinante, rischiando davvero di fare naufragio al largo di Fort Lauderdale.  Mentre noi durante la notte languivamo nell’aeroporto di Washington DC, loro venivano sballottati in un mare agitato senza radio (non funzionate da chissà quanto) con i mobili fissati male che si staccavano e vagavano per la barca. Le prossime vacanze per loro saranno in collina o in montagna, comunque lontano dal mare.

Ed ora un altro video eccitante.

Nel giorno in cui eravamo bloccati per colpa della neve a New York, siamo stati in un centro turistico con piscine, acquari, scivoli, spiagge, slot machines a vagonate, cotillons e tante altre cose fatte per un pubblico medio-danaroso. In questo locale accogliente, dove abbiamo riparato per il vento e la pioggia,  sono andato al bancone per ordinare e sono stato approcciato da un tipo che mi voleva beccare, ha detto di essere inglese e che amava l’Italia ed altre cose secondarie, l’ho salutato cordialmente dicendogli che c’era mia moglie che mi aspettava. Nella fretta ho dimenticato la carta di credito dal cassiere che ho ritrovato qualche ora dopo. Per andare a recuperarla mi sono camuffato da palmizio ed ho camminato sempre rasente al muro, si sa mai, a breve devo già farmi mettere un dito nel sedere per controllare la prostata, vorrei fermarmi li.

Il rientro invece di durare circa 3 ore è durato 18 ore. Miriam dorme sopra il New Jersey.

 

Un freddo PORCO.

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