Non sono pescatore e tantomeno un allevatore, non conosco il comportamento dei pesci selvatici e dunque mi pongo dei quesiti che avrebbero risposta se solo conoscessi il sistema. Questi piccoli di Carpe sono abituati a non vedere nessuna ombra o movimento fuori dall’acqua, credo. Se mi avvicino scappano. Però se io mi immobilizzo ed aspetto, dopo qualche minuto tornano in un ipotetico punto di raccolta vicino al moletto.
Forse c’è un altro branco oltre a questo, ma non sono sicuro. In questa foto ne ho contati 86 ma qualcuno sicuramente mi è scappato.
Riepilogo delle puntate precedenti.
- Le 4 Carpe Originali, due bianche e due rosse, arrivarono da un negozio di Acquari di Borghetto Borbera nel Marzo 2015, erano lunghe circa 6 centimetri. I miei ricordi di acquariofilo mi suggerirono di depositare il sacchetto di plastica aperto nell’acqua per lasciare che la temperatura dell’acqua nel sacchetto si adeguasse gradualmente a quella della Pozzanghera, poi inclinai il sacchetto pensando di far entrare l’acqua della Pozzanghera lentamente. Il processo sarebbe dovuto durare almeno mezz’ora, ma dopo dieci minuti il sacchetto si capovolse e le Carpe sparirono nell’acqua fangosa. Secondo i dettami della acquariologia applicata, uno shock termico e qualitativo dell’acqua così forte avrebbe dovuto provocare la morte immediata delle 4 creature o almeno l’insorgere di malattie che comunque avrebbero condotto i pesciolini alla morte certa nel giro di breve tempo. In più i quattro erano abituati al tepore ed alla pulizia di un acquario in negozio, cibo in abbondanza portato da una mano amica. Qui si trovarono in un ambiente freddo, fangoso, con nessuno a dar loro del cibo.
- Infatti scomparsero alla vista per circa 2 mesi, date per disperse o meglio morte. Ma sorprendentemente vennero avvistate i primi giorni di Maggio nell’acqua che nel frattempo si era pulita. Le quattro erano più che raddoppiate di dimensioni, vivaci e ben pasciute.
- Durante l’estate 2015 l’acqua superò i 35 gradi di temperatura. Pensai che le avrei potute servire con patate bollite ed olive. Il livello della pozzanghera si abbassò ed il fondo si riempì di piante e alghe. L’acqua era comunque limpida ed apparentemente le Carpe stavano bene anche con poca acqua simil-brodo.
- Con l’arrivo dell’autunno 2015 tornarono le piogge, la Pozzanghera arrivò al massimo della capacità tracimando dal troppopieno. Quando piove abbondantemente l’acqua si intorbidisce per la terra che arriva con i ruscelletti dal vicino campo. I pesci scomparsero alla vista.
- Nel Febbraio 2016 la Pozzanghera restò per circa una settimana coperta da ghiaccio spesso 3 centimetri, forse anche più spesso sulle rive tanto che reggeva il mio peso. Le 4 carpe erano ormai diventate lunghe circa 25 centimetri ed erano abbastanza attive nonostante la temperatura dell’acqua fosse arrivata a +1 grado e fosse rimasta così per settimane.
- Nel Giugno 2016 comparsero svariate decine di avanotti, lunghi circa 3 centimetri e tutti rossi/arancioni, ad eccezione di qualche esemplare biancastro. Lessi che far riprodurre le carpe Koi in catività è difficile, molti allevatori ricorrono al parto pilotato premendo la pancia della puerpera, poi lessi che il maschio ha pochi secondi per fertilizzare le uova altrimenti si chiudono e restano non fertilizzate finchè qualcuno le mangia. Poi lessi che la temperatura alla quale si riproducono deve essere esattamente 20 grati oppure il maschio non si attizza e le femmini diventano frigide. Invece lo stagno si riempì di piccoli. Nel corso dell’estate fu però difficile vederli anche se nel frattempo il livello dell’acqua scese sensibilmente. Arrivarono a popolare le sponde della pozzanghera un Airone Cinerino ed una Garzetta che da allora soggiornano a lungo nell’acqua, Erano, e sono ancora li per evidenti scopi alimentari. Sospetto che si siano nutriti abbondantemente con le giovini Carpe. Credo siano arrivate anche per fuggire alla siccità che ha seccato tutti i fiumi e torrenti dell’area.
- Nel Dicembre 2016 si potevano contare non più di 10 giovani carpe cresciute fino a diventare lunghe circa 8 centimetri.
- Nel Maggio 2017 tutte le giovani carpe sembrarono nuovamente scomparse ma non fu ritrovato alcun corpo, dunque o qualcuno se l’è mangiate oppure sono rimaste sul fondo tra le piante, vive o morte.
- Nel Luglio 2017 sono comparsi dei nuovi avanotti. Solo una minima parte sono rossi come i precedenti. I più sono maculati di bianco-nero. E’ molto difficile contarli perchè si muovono in fretta e tendono a nascondersi presumibilmente sotto le piante. Durante i mesi di Agosto, Settembre e Ottobre non si sono visti. L’estate 2017 è stata tremendamente siccitosa, sono stati necessari due reintegri con cisterne di acqua di pozzo, l’acqua aveva raggiunto una temperatura stimata in 90°, stavano per ore immobili a giocare con il cellulare all’ombra del moletto. Ho notato che le Carpe hanno decisamente apprezzato i rabbocchi, specialmente il primo di fine Luglio.
- Nel Novembre 2017 mi sono messo di buzzo buono per vedere che succedeva nella Pozzanghera ed ho avuto modo di rivedere circa 90 avanotti cresciuti fino a 5-7 centimetri, che sono quelli fotografati sopra. La maggioranza degli avanotti hanno colori scuri, ma comprendono chiazze bianche e rosse, disegni geometrici ed alcuni hanno motivi molto fantasiosi come i foulards di Pierre Cardin, solo più viscidi.
Domande: perchè la nidiata 2016 era quasi completamente rossa e questa e quasi completamente non-rossa ? Promisquità sessuale anche con corvi e scoiattoli ? Dove sono finiti i pesci della leva 2016 ? Stanno scavando un tunnel per arrivare fino al torrente Lemme ? Se li sono mangiati l’Airone ed il suo amico ? Chi è maschio e chi è femmina delle 4 Carpe Originali ? Ci sono Carpe oltre il Sistema Solare ? Possiamo comunicare con loro ?
