Così se le metto insieme risparmio.
Prima invettiva. A Basaluzzo ci siamo giocati questa occasione per vedere un po’ di pioggia. L’irruzione fredda ha preso altrove ma noi siamo stati saltati. Domani arriva una ondata di caldo che durerà svariati giorni. Vaffanculo. Venderei tutto ed andrei in Scozia o in Canada. Per il momento da quelle parti mi sembra che piova ancora.
Seconda invettiva. Lo so che è una sciocchezza, non dovrebbe riguardarmi, i problemi sono altri – il clima il terrorismo e bla bla bla – ma NON riesco a NON irritarmi. Ormai lo fanno tutti: donne, uomini, giovani e anziani. In fondo non fanno male a nessuno, se decidono di guidare la moto o lo scooter con un cazzo di piede che sfiora l’asfalto, sono liberi di farlo. Però auguro lo stesso a questi CRETINI di sbattere il piede contro una batteria di un autocarro, persa poco prima del loro passaggio. Lo vedo come uno dei tanti segni negativi che tolgono la voglia di credere in una società migliore. Va bene, forse esagero. Però oggi un tizio vestito alla moda con il casco alla moda il maxiscooter alla moda con la marmitta rumorosa alla moda la barba incolta alla moda gli occhiali scuri alla moda probabilmente i tatuaggi alla moda il profumo alla moda ed il cielo sa cos’altro alla moda, ha percorso davanti a me via Assarotti in tutta la sua lunghezza con questo suo piedino di merda ad un centimetro dall’asfalto. Perchè la sua personalità burina, modaiola ed altrimenti svuotata di ogni spessore ha visto altri pirla come lui farlo, ed allora gli scatta la molla dell’emulazione a prescindere dal fatto che nessuno ha mai insegnato ad alcun motociclista a guidare con un piede del cazzo fuori dalle pedane, come se fosse utile in qualsivoglia maniera. Sappiatelo; è inutile ed anche pericoloso.
Terza invettiva. Qui ci vuole un contributo fotografico.

Righi, non lontano da dove abito. Un cassonetto per la raccolta della carta arriva da chissà dove. Non c’è mai stato e non avrebbe senso che stesse li, dunque non ce l’ha portato un cinghiale ma un essere umano colto da cretinismo temporaneo o permanente. E come segno di affinità, i bordi della strada sono circondati da cartacce ed altri rifiuti a base di carta e cartone. E’ li ormai da giorni e non so cosa fare. Chiamare l’AMIU o il Comune è come chiamare un ente Thailandese per la gestione dell’export di frutta. Ossia non capirebbero cosa gli dico, non potrebbe fregar loro meno di una sega, risponderebbero alla cazzo di cane, non muoverebbero un dito. Non sono prevenuto, mi è gia successo; forse, visto che siamo in clima pre-elettorale, l’opportunità politica promuoverebbe lo scontro improvviso di un paio di neuroni in surplus ed attivare qualche meccanismo utile al cittadino, ma non voglio provare. Allora chiamo il Secolo XXX o mando la foto. No, sarebbe utile come andare alla Guardia ed attaccare un ex-voto alla fermata dell’autobus.
Mi state tutti sulle balle, ve lo volevo dire.
Update sulla invettiva n° 3 (rumenta) datata 7 giugno. Questa mattina hanno ripulito per bene la strada e rimosso il cassonetto. Grazie a chi lo ha fatto, credo AMIU. Adesso bisogna solo aspettare che qualche altro stronzo fumante decida di ripetere la sua bravata, segno inequivocabile di un disagio che deriva da un sottosviluppo culturale definitivo.