Sabato scorso, il mio peggior episodio di intasamento da cibo dal 2001. Ovviamente colpa mia, perchè ho mangiato del riso e poi una fetta di cheesecake al mango. Il riso evidentemente non era andato giù del tutto, con la torta ha fatto un blocco micidiale. Ero a casa di amici e per fortuna loro sanno dei miei problemi e non si sono meravigliati se per buona parte della serata sono andato avanti e indietro dal bagno.
Ma anche il ritorno a casa è stato frammentato da soste improvvise ed indispensabili lungo il percorso. Per amor di precisione, ecco il mio tragitto (parte) con le fermate a bordo strada pro-rigurgito. I miei concittadini bloccano le corsie mettendo le doppie freccie anche per scoreggiare. Io, molto dignitosamente, mi accucciavo tra le auto posteggiate senza mettere le doppie frecce ma solo quella lato marciapiede. Meno male che era tarda notte e non c’erano pedoni. Mi sono sturato a casa verso le ore 1 am.

Non posso non citare a futura memoria un episodio che mi vede vittima di uno scherzo abbastanza singolare, ottimo per tempistica e modalità. Per mano, anzi non esattamente, direi grazie ad un amico che, anche lui, è al corrente del fatto che quando io mi intaso devo correre in bagno a rigurgitare e per farlo, infilo la testa nel water.
La torta si stava compattando con il riso ed io correvo al bagno ogni 3-5 minuti, con dolori, conati e contrazioni varie. Stavo proprio parlando con questo individuo, gli ho detto “scusa che devo andare in bagno” e lui mi ha preceduto chiedendomi, per cortesia, di poter andare lui un istante così poi io avrei avuto via libera.
Ho aspettato discretamente monitorando la porta del bagno e quando, una volta che lui è uscito, io sono rientrato in bagno e, come una furia, ho infilato la testa nel gabinetto, non ero solo. Perchè il maledetto è andato in bagno prima di me lasciando il cesso in uno stato pietoso, e lo ha fatto apposta. Meno male che c’era lo scopettino ed ho potuto tirare la catena. La premiditazione era evidente.
Quando sono entrato nel soggiorno e l’ho guardato con gli occhi rossi d’odio, siamo stati entrambi colti da una crisi di riso, ci siamo abbracciati con le lacrime agli occhi tra gli sguardi silenziosi ed attoniti dei presenti. Nessuno poteva capire. Dopo un minuto di risate, sono però dovuto rientrare nel bagno; ridere con le convulsioni non svuota l’esofago intasato.