Messaggio.

Scartabellando in un cassetto del comò, ho rinvenuto una corrispondenza tra mia nonna e sua sorella risalente al Maggio 1935. Mia nonna Cesarina viveva a Genova. Sua sorella Maria era venuta a trovarla dalla natia Reggio dell’Emilia; ecco alcuni passaggi tratti dalle loro lettere, la prima il 4 Maggio 1935, l’ultima il 15 Giugno 1935.

4 Maggio 1935. Cesarina scrive da Genova : “… quando arrivi (…) ti porto a visitare la gelateria Catenacci di Piazza della Vittoria, prepara le migliori granite di Genova…

18 Maggio 1935. Cesarina scrive da Genova : “… e dimmi come sta il tuo piede, dopo quella brutta storta che hai preso contro quel gradino così…

6 Giugno 1935. Maria scrive da Reggio Emilia: “… purtroppo il mio piede è ancora tutto nero e devo fare frequenti impacchi per alleviarne il gonfiore. Sono stata proprio disattenta ma non ti preoccupare, sono cose che capitano e lentamente il mio piede si avvia a guarigione…

Ad una attenta lettura di quanto sopra, si può dedurre che:

  • Cesarina ha intenzionalmente portato la propria sorella a vedere una piazza disegnata dall’architetto di regime Marcello Piacentini, nonostante la gelateria Catenacci all’epoca non fosse un granchè. A Genova in quel periodo c’erano gelaterie decisamente migliori, ma non in Piazza della Vittoria
  • La piazza era irta di barriere architettoniche, così care al regime. Un gradino non segnalato ha cagionato un incidente a Maria, alla quale si è ingrossato un piede, forse anche incrinato oltre che malamente contuso.
  • Maria, interrogata dalla sorella sulle condizioni del piede a distanza di due settimane, minimizza l’accaduto attribuendolosene la colpa per distrazione e fatalità. Chiaramente le due sorelle erano legate al regime, in quanto a) la gelateria Catenacci non era molto buona ma b) era frequentata da gerarchi.
  • Controprova dell’evidenza, la scarsa importanza che la Maria attribuisce all’episodio, sollevando implicitamente il regime ed il Piacentini da qualsivoglia responsabilità oggettiva sulla nota e galeotta propensione a non segnalare i gradini.
Le due sorelle Maria (a sinistra) e Cesarina (a destra)

Le due sorelle Maria (a sinistra) e Cesarina (a destra)

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