Non recepiscono mica ancora tanto bene.
Il jet lag non aiuta, anzi credo sia un fattore destabilizzante a prescindere dalle condizioni specifiche. In genere alle 7 della mattina successiva al rientro, l’orologio biologico segna ancora notte fonda e per tirarsi giù dal letto è un piccolo combattimento tra bioritmi e fusi orari contrastanti. Una lotta che si protrae per ore tra caffè e potenti sbadigli. Oggi invece alle 7 ero in ufficio; mi sono svegliato carico come una pila e senza bisogno di sveglia. Ma con frequenti momenti di panico e di depressione, angoscia, paura. Beh, vaffanculo. Miriam in questi minuti sta guardando un film dove c’è un animale costruito in laboratorio che fa continui, orrendi versi striduli. E’ fastidioso ma pur sempre meglio del Festival di Sanremo. Adesso pare che il piccolo mostro stia mangiando, anzi ho dato una occhiata, sembra una bambina con la coda e gli occhi da rettile. Credo sia un B movie ma lo preferisco senza dubbio a roba tipo “Figa di Rivapelosa” o a qualche soap pieto-romantico italo sudamericana.
Ah, dimenticavo; sul taxi dall’aeroporto a casa siamo stati allietati da “Radio Italia hits estate”. E’ stato un tormento prevedibile ma verso Manin, inattesa e malvagia, è stata trasmessa “Io che amo solo te”, la classica, spaventosa canzone di Sergio Endrigo che bloccherebbe seduta stante i recettori della dopamina di chiunque. Non è stata una bella esperienza, soprattutto in queste ultime settimane mentre cerco di far riprendere il regolare funzionamento dei miei circuiti neuronali e vivo bilanciandomi tra emozioni contrastanti, stati d’animo altalenanti e dubbi esistenziali.

Miriam girando i canali è incappata per un attimo in una telecronaca; mi sono arrivati alle orecchie i classici cori da stadio. Miriam ha emesso un grugnito ed ha cambiato immediatamente canale. Sono snob se dico che il calcio mi fa veramente cagare ? E che il mondiale in Brasile mi interessa meno di qualsiasi altra cosa ? E’ utile socialmente ? Non lo so, lo spero. Adesso però prendo lo Stilnox altrimenti dormire sarà impossibile.
Belin pensa che io, che non ho letto il blog per un po’, mi stavo preoccupando! Torno e trovo pochissimi post!
Ognuno ha le sue croci….che la tua ti sia il meno pesante possibile!
E’ una croce ambigua; la senti reale ed insopportabile ma stante che è immaginaria, quella parte di cervello che ragiona coerentemente ti segnala che forse è solo immaginazione, e che nel mondo esterno e terribilmente reale c’è sofferenza fisica indotta da malattia, ci sono situazioni tragiche e devastanti che talvolta si concludono con la morte. La consapevolezza di ciò non alimenta alcun sentimento di autostima, anzi mi deprime ulteriormente, semmai ce ne fosse bisogno…