Ansia & depressione.

Mi tocca riportare integralmente un commento di Jenny Lawson su Facebook di qualche ora fa.

This is going to sound crazy, but I’m going to say it anyway. In the last week I’ve seen so many people struggling with suicidal thoughts, or who are dealing with the aftermath of a recent suicide. I don’t know how this works, but it seems like these things come in clumps. Like the moon pulls too hard or something in the air causes so many of us to struggle with our brains. Then it gets worse instead of better because suicide is so contagious and depression lies so well. Just know that if you’re reading this it’s a sign. It’s a sign that you’re important. It’s a sign that you need to know that you’ll get through this. It’s a sign to remind yourself to be kind to yourself and to others, because everyone is fighting their own hard battle. It’s a sign that you matter. If you doubt it even for a second, call the suicide hotline. Call them right now. I’ve talked to them before and they want to listen. Talk to your friends or family. Don’t be afraid to ask for help. It isn’t easy, but you’re worth the fight. Take my word for it. Or take the word of every person who has lost someone to the demons in their head and desperately wish they could have saved them. Fight. Keep breathing. You’re still alive and that means you’re winning. Keep up the good fight, my friend.

Ma guarda che combinazione. In questi ultimi 10 giorni ho iniziato a sentirmi sempre più  nervoso, anzi direi incazzato. Ho ingigantito sempre più alcuni accadimenti di entità fisiologica e di routine quali piccoli dissapori interni, telefonate e messaggi, toni di voce e silenzi di terze persone. Quando inizio a vedere tutto sotto la lente della paura e del complotto, quello è il primo segnale. L’ansia e la rabbia mi sono montate ed ho iniziato a dormire sempre di meno, ieri pomeriggio il crollo. Ho davvero pensato alla morte come ad una soluzione perfetta di fronte al convincimento che tutto stava precipitando intorno a me. la mia disperazione ed impotenza erano, semplicemente, totali e paralizzanti.

Ed oggi su Facebook Jenny Lawson, altra buona come depressioni, ansie, ciclotimie, idee bislacche, suggerisce in base alla propria osservazione del mondo che la circonda da vicino che ci siano periodi nei quali – salcazzo perchè – la gente predisposta si trova nel mezzo di una improvvisa tempesta e rischia di naufragare.

Intendiamoci, per un depresso ciclico come sono io, un pomeriggio come quello di ieri non sorprende. Come ho già detto precedentemente; la depressione, quella vera, non è comprensibile da chi non ne soffre ed è anche difficile da spiegare. Comunque sia, la teoria della Jenny non mi giunge nuova nelle orecchie. Anzi sono abbastanza convinto che ci sia una combinazione di elementi inesplorati che in certe condizioni e con certi parametri innescano diffusamente una tensione specifica che nelle sindromi depressive o ansiose rischia di esplodere brutalmente. Per carità, nulla di esoterico, di misterioso, di paranormale. Soltanto l’ennesima prova – secondo il mio parere-da-ragioniere – che noi siamo un tutt’uno con il pianeta e che tutto ciò che noi siamo e facciamo è influenzato in qualche sottile maniera da ogni atomo che compone il mondo. Il problema è che non avendo la più pallida idea di come intervengano queste interazioni, possiamo far finta di nulla e tirare avanti cercando di essere sereni. O per meglio dire, vacaghér.

Altro argomento. Come programmato, Miriam ieri è andata in “gita scolastica a Milano” con un gruppo di amiche. Ho già manifestato il sospetto che quando l’organizzatrice cerca un autobus da noleggiare, i diversi autisti estraggono a sorte la paglietta; chi ha quella corta deve partire. Ho già detto che 4 ore tra andata e ritorno per un autista è una prova dura, tanto che la scorsa volta l’organizzatrice a bordo aveva chiesto alle amiche di parlare un po’ più piano perchè il guidatore aveva mal di testa. Tuttavia l’autista di ieri aveva dei problemi ben oltre il lecito. All’andata stava per imboccare la Sopraelevata, ma è stato dissuaso dalle gitanti. Si è perso a Milano in entrata. Si è perso a Milano in uscita. Verso Pavia ha annunciato con l’altoparlante che era stufo e che si augurava di non vederle mai più. Ha diretto il bus in una stazione di servizio verso Tortona. ha accostato il mezzo, spento il motore e si è ammutolito senza dare spiegazioni. Dopo mezzo minuto durante il quale le gitanti pensavano che sarebbero finite sul giornale per qualcosa di estremamamente sgradevole, ha rotto il silenzio ed ha annunciato “Voi che sapete tutto, adesso mi dite dove devo andare, che uscita e che piazza vi devo portare”.

Peggio di tutto però, durante la guida parlava al cellulare e quando la cosa gli è stata contestata da una del gruppo si è anche risentito.

La mia diagnosi sull’autista; personalità immatura con un falso senso di superiorità verso il sesso femminile, nessuna predisposizione alla guida di un autobus turistico e probabilmente verso alcun veicolo. Dopo un episodio del genere dovrebbe essere mandato in una cooperativa agricola a zappare l’orto per un certo periodo e dovrebbe rivedere e chiarire con un medico i suoi retaggi culturali sulle donne. In inglese; a true Male chauvinist asshole.

 

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3 Responses to Ansia & depressione.

  1. Di says:

    Thank you for writing this…

    • admin says:

      SHIT!

      Sorry, I couldn’t resist to fool around with your comment. Anyway, why on earth you should thank me for ? 🙂

  2. Di says:

    It’s been an ‘interesting’ month here.

    But I laughed when I read your ‘SHIT!’ first. Only you …

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