Vento, portami via con te.

vento

Ostro intenso, come talvolta capita da queste parti. Rami caduti, anche qualche albero di acacia si è spezzato, ho dovuto rinforzare gli ormeggi ad alcune giovani piante, stamattina invece c’è calma e sticazzi. E 9,4° centigradi, fa freddino eccheccavolo, meno male che sta spuntando il sole.

Sole, per l'appunto.

Sole, per l’appunto.

Aggiornamento vento. anche la domenica è stata ventosa. Ho anche evitato la discussione con un amico che sostiene, senza ridere, che il Libeccio altro non sarebbe che il Maestrale che rimbalza sulla Corsica e picchia contro la Liguria. In realtà il Libeccio è davvero un derivato del Maestrale del Golfo del Leone, ma non che rimbalza sulla Corsica, suvvia.

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Addendum: ecco una mappa interessante che conservo perchè non si sa mai. Il Libeccio che valica gli Appennini e si spinge sulla Pianura Padana per una ventina di km, poi sparisce.

libeccio

Avevo delle perplessità sulla dinamica dei fluidi applicata alla meteorologia, dunque ho chiesto spiegazioni ad un amico, meteorologo vero, non quelle patacche di imbonitori talvolta sensazionalisti che si vedono in televisione o si leggono sui giornali, Lorenzo Catania è il suo nome e ci conosciamo da tempo grazie alle frequentazioni su forum di meteorologia. Ecco la sua risposta:

“Succede questo: innanzitutto il Libeccio ne farebbe a meno di doversi fare la salita lungo il crinale dell’Appennino, perché dispendioso dal punto di vista energetico. Però la massa d’aria che arriva da dietro spinge parecchio, e quindi in qualche modo deve comunque salire per poi rovesciarsi sul versante emiliano e romagnolo. Qui, una volta finita la caduta rallenta un po’ e continua la sua corsa verso il centro della depressione (lontana, a nord delle Alpi) viaggiando verso il Veneto e poi il Friuli.
Quello che succede tra basso Piemonte e Liguria di centro-ponente è invece in larga parte dovuto ad un altro effetto: nelle ore centrali del giorno la Pianura Padana si scalda, l’aria diventa instabile e tende a salire verso l’alto, quindi la pressione al suolo tende a calare. Allora viene richiamata aria da sud per colmare il vuoto (difficile farlo da nord oggi, perché comunque a nord delle Alpi c’è una bassa pressione, e si andrebbe contro la Fisica), ed ecco che quindi dalla metà della mattinata in poi il Libeccio riesce a traboccare dall’Appennino Ligure verso il basso Piemonte e il Pavese, per poi estendersi anche ad altre zone mano a mano che ci si addentra nel pomeriggio.
Ma anche in questo caso il vento arriva in caduta dall’Appennino, e quindi è stabile. Lungo il fronte di contatto tra le due masse d’aria comunque l’aria in arrivo dal mare – che è umida nonostante la tenue caduta dalle montagne – viene forzata a salire in alto per l’instabilità della massa d’aria che si trova davanti. E quindi la traccia al suolo viene a mancare improvvisamente.”

Grazie Lorenzo, sei davvero bravo ed esauriente.

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2 Responses to Vento, portami via con te.

  1. Roberto says:

    Oggi è la “Giornata mondiale del fascino delle piante”. Sicuramente la cosa non ti sarà sfuggita, essendo tu un appassionato cultore (beato te!) di piante varie, il tutto documentato da parte tua con foto ed argomentazioni. Colgo l’occasione per riportare alcune considerazioni al riguardo della prof.ssa Clara Rubbi (se già le conosci vaffanculami tranquillamente): “L’albero, secondo un’interpretazione cabalistica, è la “rete della vita”, perchè collega tre mondi: il mondo sotterraneo, dove crescono le sue radici, il mondo degli uomini (o terra di mezzo), e i regni superiori, dove svetta e verdeggia la sua chioma.”
    ……omissis….
    “Citando lo psichiatra Carl Gustav Jung, la radice rappresenta l’inconscio, il tronco la mente e la chioma l’anima dell’uomo”.
    Le usanze di un recente passato vedevano poi i contadini piantare un alberello in occasione della nascita di un figlio maschio perchè crescesse insieme a lui e fosse il “suo” albero per tutta la vita per trarne salute ed energia.
    Tralascio tutte il resto legato alla mitologia greca e romana.
    Se ti ho tediato ripeto, vaffanculami tranquillamente, non mi offendo. Come le piante annose anche io ho sviluppato una scorza dura.
    Stammi bene te e le tue amate piante…(a proposito di esseri viventi graditi, che ne è dello stupido gatto?)

    • admin says:

      Grazie per le tue note, altro che vaffancularti. Non avevo idea che oggi fosse la giornata delle piante, come non conosco la prof. Rubbi, però credo in tutto quanto mi viene detto sugli alberi se ciò rientra nella mia visione un po’ magica, ammirata e rispettosa del mondo vegetale, arrivato su questo pianeta ben prima di noi animali.

      Quel gatto quasi tutte le mattine mi aspetta sul ballatoio, semi addormentato. Mangia come un lupo, è affettuosissimo e mi ha ridotto la mano come quando avevo un gatto in casa, ossia piena di graffi perchè “gioca”, il disgraziato.

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