Ora che abbiamo le idee perfettamente confuse sulle disposizioni di legge in merito a chi dove e come ci si può spostare nel periodo natalizio, mia suocera mia moglie ed il sottoscritto siamo installati a Basaluzzo sine die. Il clima è tipicamente invernale, piove, foschia, freddo. Molto meglio così che quelle interminabili, sterili giornate di alta pressione sul Mediterraneo centrale che qui vogliono dire nebbia 24 ore al giorno.
I dispensatori di semi sono pieni e c’è un viavai di Cinciallegre, Picchi e Ghiandaie, ma non solo. Ho sottoposto all’attenzione del Cons. Bio alcune brutte foto di pennuti che girano intorno ai semi di girasole, non sapendo di che anno e modello fossero.
Ogni tanto faccio il periplo della Pozzanghera per vedere se è tutto in ordine. Mi porto dietro le cesoie e taglio qualche piccolo ramo che cresce storto. Forse riusciremo a vedere una coppia di cugini, anche loro esodati dalla città in un comune qui vicino. Sono entrambi dotati di prova farmacologica che li rappresenta non affetti da COVID, fanno vita altrettanto isolata, hanno figli e nipoti ed in genere organizzano una ampia riunione natalizia con parenti acquisiti e bambini festosi, ma quest’anno vedranno solo un figlio, da solo e dietro presentazione di risultati di un tampone. Allora stiamo meditando se vederci. Non so se la Legge lo consente, non so se siamo in zona rossa, gialla o cremisi. Non abbiamo ancora finalizzato la decisione in quanto quelli potenzialmente pericolosi siamo noi, bisogna che loro facciano un atto di fede nei nostri confronti. Io sono ragionevolmente sicuro di non avere il virus in corpo, alla stregua di mia moglie e di sua madre. Ma comprendo la loro eventuale titubanza, hanno entrambi anamnesi mediche che suggeriscono proprio di non fare cazzate. Bisogna anche vedere se le strade saranno sgombre, oppure se mettono le barricate o fanno brillare i ponti per impedire i passaggi tra comuni limitrofi. Potrebbero anche decidere di minare la provinciale Basaluzzo – Gavi, ma potrebbero non trovare un accordo su chi paga le mine. Come sempre, anche le migliori intenzioni si scontrano su banali dettagli economici. Ad ogni buon conto, nel caso in cui le strade fossero pattugliate da androidi armati, i nostri cugini potrebbero costruire una zattera e farsi portare dal Lemme, di notte senza luna con un GPS sarebbe facilissimo arrivare fin qui.
Non vorrei suonare blasfemo, ma saltare le due tradizionali riunioni familiari mi pesa poco. So che tutti coloro che avrei dovuto incontrare stanno ragionevolmente bene, questo 2020 è un anno particolare, bisogna farsene una ragione. E poi ho maturato una certa diffidenza per chi mi sta vicino e non indossa la mascherina, a parte mia moglie e sua madre. Non è diffidenza, a ben pensarci è un lieve, peloso disagio come se stessi facendo qualcosa di cattivo. Tu infetti me, io infetto te, o entrambe le cose. E’ inconscio, razionalmente mi rendo conto che è difficile che avvenga un contagio mortale , ma tant’è mi sto talmente abituando a stare da solo che trovarmi vicino ad una persona senza mascherina è come si accendesse una lucina in Sala Controllo. La vedo, non le do importanza, ma c’è.
Io credo che la qualità della politica nostrana sia molto bassa e c’è di che essere preoccupati. Per perdere tempo e non pensarci, seguo le vicende in USA ed ogni tanto conservo testimonianze di quanto accade colà, ecco un filmatino che circola da qualche giorno su WhatsApp (estratto da Comedy Central, non ho ancora trovato l’originale su YouTube, ma prima o poi viene fuori). Ogni tanto lo guardo e rido da solo.
https://www.mittdolcino.com/2020/12/19/buon-natale-e-chiamate-la-polizia-o-la-neuro/#more-35969
Inevitabile. Meno male che il Papa aveva detto che questo evento (epidemia) ci avrebbe reso tutti più buoni. In USA nelle piccole comunità quasi-rurali esiste da sempre il neighbor watch, ossia cartelli stradali ti informano che i vicini passano del tempo alla finestra e se ti vedono con fare sospetto chiamano la polizia. Va da se che la cosa capita soprattutto se sei nero o ispanico. Qui da noi non so come sia la situazione, per fortuna a Genova ho vicini ragionevoli e non sono inclini a fare feste neppure quando la gente sta benone. Il problema con le feste per quanto mi riguarda non è tanto la diffusione di malattie, ma il rumore che si protrae alle ore piccole. Girano notizie di grandi feste di matrimonio (ottobre scorso) con conseguenti contagi diffusi tra gli ospiti e ricoveri dopo una decina di giorni. Non so se siano notizie vere o inventate. Certo che se ti pregano di non fare assembramenti perchè se c’è uno malato altri possono prenderselo, tu fai una festicciola ed uno dei presenti fa da untore, tu dopo una settimana hai la febbre e ti caghi addosso dalla paura, te la sei cercata. Se poi vai al pronto soccorso per farti fare il tampone ed impegni le risorse ospedaliere perchè hai fatto l’apericena, un po’ stronzo dovresti sentirti, mia personalissima opinione.
Ma a lei non è mai capitato un collega venuto a lavoro con l’influenza?
Tutti a dirgli: cazzo ma stattene a casa ora ci infetti tutti!!
E’ la stessa cosa, non è mai stato un problema, un grosso problema.
Improvvisamente ora lo è, talmente grande da arrivare alla distruzione di un sistema economico, di un modo di vivere, di una civiltà; non le pare strano?
Mi pare stranissimo, ci sono molte cose che non mi tornano ma non sono un medico e neppure un politico. Cerco di informarmi; ammesso di essere riuscito a trovare notizie veritiere, facendo la somma, anzi la media di quanto posso desumere da quanto sta accadendo in molte nazioni, non posso fare altro che accettare quello che sta succedendo come la conseguenza di sovrapopolazione, impreparazione, inadequatezza della risposta collettiva, superficialità, incredulità, troppa confidenza nelle risorse disponibili, troppa autostima, presunzione ed arroganza. Insomma impotenza del sistema, difetti della struttura sociale, lati deboli della civiltà occidentale. Sinceramente, non mi fa paura il COVID, se devo morire per qualche patologia ho molte, ma MOLTE probabilità in più di morire di cancro. O infarto. Ictus forse ? Oddio, stasera doppia razione di Xanax.